lunedì 28 maggio 2018

L'educazione nell'alto medioevo

L'educazione del cavaliere 

 La prima forma di educazione laica medioevale è l'educazione cavalleresca rivolta ai membri dell'aristocrazia non destinati alla carriera ecclesiastica. Tale formazione ha come scopo lo sviluppo di doti fisiche e abilità militari. Al futuro cavaliere vengono insegnati lealtà al proprio signore e fedeltà agli impegni assunti.Inoltre deve imparare a prendersi cura di deboli ed indifesi. Suo compito è anche la difesa della chiesa e della fede. La nomina a cavaliere diviene un vero e proprio rito, l'investitura.

 La formazione cavalleresca comincia presto:

a sette anni il ragazzo viene affidato come paggio ad un gentiluomo con cui impara a cavalcare e ad usare le armi;

a quattordici anni viene affidato come scudiero ad un altro castello dove impara l'arte della conversazione e la danza ed il canto;a ventun anni diviene cavaliere.
  

L'educazione nell'alto Medioevo

Scuole episcopali

 I monasteri si caratterizzano oltre che per essere luoghi di culto anche per essere centri di formazione dei futuri monaci, dove oltre alle pratiche di fede si apprendono anche lettura e scrittura. Con la riforma di Carlo Magno, gradualmente le scuole monastiche cominciano ad accogliere anche allievi che non intendono pronunciare i voti. Per evitare però il sovraffollamento viene poi vietato l'accesso a chi non vuole prendere i voti, ma alcuni monasteri incuranti dell'ordinanza continuano a far convivere le due scuole , per chierici e per laici. Presso le città più grandi nascono le scuole episcopali in cui è possibile accogliere anche i laici e nei piccoli centri lescuole parrocchiali per la formazione dei futuri sacerdoti.

In Oriente invece la chiesa ricopre un ruolo secondario nell'organizzazione degli studi che restano sotto il controllo diretto dello stato, fino al secolo XI quando la chiesa interviene nell'organizzazione degli studi superiori. Per paura che lo studio della filosofia possa indebolire la fede dei futuri prelati la chiesa istituisce le chiese patriarcali in cui è bandita la filosofia ritenuta pericolosa per la fede cristiana.

L'educazione nell'alto medioevo

Severino Boezio

Egli è convinto che nella difficile situazione dell'impero d'occidente sia necessario fare il possibile per tramandare la cultura dando importanza alle discipline scientifiche. Scrive perciò delle opere dedicate alle arti liberali con il progetto pedagogico di studiare il mondo da diversi punti di vista per cogliere in esso un ordine superiore che può essere dimostrato da ognuna di queste scienze: aritmetica,geometria,astronomia e musica, che colgono la perfezione di numero, spazio, corpi celesti e suoni. Vuole così spingere l'allievo a comprendere le regole che presiedono l'armonia del cosmo. Inoltre riprende in mano le opere di logica  di Aristotele facendo assumere con le sue opere un valore centrale nel medioevo alla dialettica. La dilettica si articola in tre fasi: 

studio della parola, del suono e del significato;studio del valore logico della parola;studio della proposizione come unione logica delle parole. In carcere scrive la sua ultima opera in cui immagina la filosofia come una vecchia donna che lo consola in un difficile momento della sua vita dimostrando il valoe della formazione classica, che può alleviare i mali dell'uomo anche nei momenti tragici dela vita.

L'educazione nell'alto medioevo

Il monachesimo occidentale

Dopo l'Editto di Costantino  che ha concesso a tutti i cittadini, qundi anche ai cristiani, di onorare le proprie divinità, e l'Editto di Tessalonica che ha proclamato il cristianesimo religione di Stato, la Chiesa assume un ruolo fondamentale nell'educazione dei giovani. Tra le le forme di valore pedagogico più profondo vi è il monachesimo.Inizialmente si tratta dell'esperienza di vita di eremiti, che si allontanano dalla vita mondana per vivere in solitudine una vita ascetica. Il fenomeno poi si organizza in comunità con regole di vita. In occidente il fenomeno si diffonde grazie  a Benedetto  da Norcia che fonda il monastero di Montecassino. Egli elabora una regola secondo la quale la vita del monaco deve essere caratterizzata dall'impegno quotidiano e dal lavoro manuale. Questo per sottrarre i monaci all'ozio che può essere fonte dei vizi. La vita del monastero si svolge in comunità dove ciascuno svolge una sua attività. Allavoro manuale i monaci alternano la preghiera (ora et labora) ed lavoro intellettuale che consiste nel copiare e revisionare testi sacri e classici sottratti alle devastazioni barbariche. In tal modo essi contribuiscono alla salvaguardia del patrimonio culturale dell'occidente, che altrimenti sarebbe andato perso. Nel monastero ci sono oltre ai monaci, anche i fratelli laici, che non hanno ricevuto gli ordini sacri, e gli oblati, cioè giovani che si preparano ad accoglieri i voti.Oltre alla regola viene attribuita a Benedetto anche la Regula magistri, in cui vengono chiariti principi pedagogici fondamentali per la formazione dei giovani che si accingono a frequentare la scuola monastica. Benedetto avverte i monaci  di essere attenti a ad insegnare oculata disciplina, ma anche moderazione, puntando più sulle ricompense che sulle punizioni.

L'educazione Cristiana

SANT'AGOSTINO

Agostino promuove una collaborazione tra ragione e fede ed afferma "credi per conoscere, conosci

per credere". La fede è il punto di partenza senza il quale non si può intraprendere il cammino della conoscenza, ma  poi è la conoscenza a consolidare la fede. Nella sua autobiografia, Confessioni, delinea la sua concezione di un insegnamento basato sulla curiosità e l'interesse dell'allievo. Agostino ritiene che il maestro, atraverso il linguaggio, non possa insegnare nulla se non a ricercare la verità in se stessi. Per Agostino, l'educazione è un processo in cui l'allievo è attivo protagonista e non passivo ricettore. La conoscenza deriva dall'illuminazione interiore proveniente da Dio. Nella formazione del cristiano la cultura pagana può essere importante, infatti nella formazione dell'oratore sacro, sono

fondamentali la cultura filosofica e l'approfondimento delle scritture. Tutte la discipline tradizionali diventano strumenti per leggere e comprendere la Bibbia. Dottrina pagana e cultura cristiana sono legati tra loro, come la vita intellettuale e quella spirituale sono unite da un legame arrichito da una piena comprensione della parola divina.

L'educazione cristiana

Cristianesimo ed educazione

Negli ultimi secoli dell'impero romano diviene importante il cristianesimo, cioè una religione con una visione nuova dell'uomo. Dopo le prime persecuzioni, acquista libertà di culto per poi divenire religione ufficiale dell'impero.Con lo sfacelo dell'impero romano, i monasteri sono isole di pace e centri di conservazione e trascrizione di opere del passato. Il cristianesimo ha una vocazione pedagogica, infatti Cristo è il maestro che predica la buona novella. Per farsi capire da tutti Cristo usa parabole che sono racconti didascalici che ricorrono ad esempi concreti.L'educazione è rivolta a tutti e il messagio cristiano è universale e attraverso un rinnovamento interiore, vuole codurre alla salvezza dell'anima.Il messaggio principale di Cristo si basa sull'amore per gli altri. Poichè la pratica dell'amore non è facile i cristiani si avvalgono di una guida che li conduce lungo il cammino del perfezionamento continuo. Il cristianesimo si trova però presto ad affrontare una doppia sfida: esterna a causa della società pagana che lo ritiene pericoloso per la stabilità dell'impero ed interna per la diversa interpretazione dello stesso messaggio cristiano.Inizialmente si educa al cristianesimo con due livelli formativi: uno per gli incipienti, cioè coloro che vengono preparati al battesimo per entrare nella comunità cristiana e l'altro per i competenti ai quali è riservata una preparazione più approfondita da parte del sacerdote. Per il cristianesimo la fede è preliminare alla conoscenza: può conoscere davvero chi possiede la fede. 


mercoledì 4 aprile 2018

L'educazione nell'antica Roma

CICERONE

Egli è stato determinante per l'ellenizzazione della cultura latina cercando di conciliare il mos maiorum con la cultura greca e fungendo da ponte anche in cAmpo educativo: con lui la paideia greca diviene la humanitas latina. Anche Cicerone ritiene che il benessere dello Stato dipenda dall'educazione ricevuta dal cittadino.Nella sua opera più importante, il De Oratore, egli esamina la retorica e l'oratoria i cui aspetti sono:

inventio ideazione di un'orazione;dispositio ordine degli argomenti;elocutio uso di un linguaggio ricco;memaria capacità di ricordare;actio esposizione dell'orazione

L'educazione nell'antica Roma

CATONE

  

Dopo le guerre puniche emergono nuovi ceti a Roma come i commercianti, e nuove ricchezze e corruzione che minano i precedenti valori.Cambia anche l'educazione nell'età repubblicana:le

famiglie ricche affidano i figli al pedagogus e acquisiscono anche nozioni letterarie.Parte della società romana , come Catone detto il Censore, si oppone a tali cambiamenti.Egli ritiene sbagliato far educare al pedagogus i figli e vuole recuperare la tradizione del padre educatore.Egli valorizza l'oratoria unita all'etica e alla politica.L'oratore deve essere un"uomo giusto esperto nel parlare".Egli ritiene che l'oratore ed il contadino potranno rendere nuovamente grande Roma.

L'educazione nell'antica Roma

 IL MOS MAIORUM

 Come per i Greci del periodo classico, anche per i Romani la vita sociale e politica è molto intensa.Anche l'educazione è per i Romani un fatto sociale con l'intento civico di integrare gli individui nella vita della città.I Romani hanno intenti più pratici e meno filosofici rispetto al mondo greco ad es. se per i Greci l'educazione dei fanciulli è la paideia, cioè un'ampia e complessa formazione culturale, per i Romani il termine educatio indica la prima formazione fisica,morale ed intellettuale e la formazione culturale vera e propria è sucessiva.L'humanitas è il corrispettivo della paideia greca ed ha un significato di educazione fondata su valori morali.Nonostante le similitudini tra Atene e Roma le differenze riguardano la realtà economica: ad Atene si sviluppa soprattutto il commercio, mentre a Roma l'agricoltura.In questo contesto hanno la prevalenza i valori di casa e famiglia.L'educazione prevede l'insegnamento della pietas cioè il rispetto per genitori,avi patria e divinità e rispetto per le legge e la tradizione, valori che riportano più all'aretè di Esiodo che di Omero.Questo insieme di valori è il mos maiorum, l'esempio che deriva dagli antenati.L'esempio è un elemento fondamentale dell'educazione che avviene in famiglia, in primis ad opera della madre.Dopo i sette anni, il bambino passa sotto il padre, il pater familias.L'educatore è perciò il genitore che insegna come amministrare un'azienda agricola, come partecipare al foro, la vita pubblica, e impartisce la prima alfabetizzazione. A 14 anni il maschio indossa la toga bianca e si dedica al tirocinium foria aquisendo il diritto di sedere in senato e dopo aver assolto il servizio militare, comincia la carriera politica.I valori del mos maiorum sono riassunti nelle dodici tavole, lastre di bronzo esposte nel foro:

rispetto della tradizione;pietas cioè osservanza delle regole;rigore morale;obbedienza alla legge:

L'educazione nell'età ellenistica

L'EDUCAZIONE NELL'ETA' ELLENISTICA

La creazione di un grande impero come quello costruito da Alessa ndro Magno, non permette più di sentirsi cittadini, ma sudditi che lasciano al sovrano il compito di guidare lo Stato.L'abbandono dell'impegno pubblico va di pari passo con la maggor attenzione per vita pratica ed indicazioni etiche che consentano di affrontare meglio la propria vita personale.Ciò si vede nelle principali scuole ellenistiche: lo stoicismo e l'epicureismo. Alla figura del sapiente si sostituisce quella del saggio, colui che affronta le difficoltà dela vita.Accanto al saggio c'è il sapiente specializzato.La specializzazione pone da una parte la conoscenza dell'uomo colto umanista e dall'altrail sapere scientifico.Le due istituzioni emblematiche del sapere sono: la Biblioteca di Alessandria e il Museo di Alessandria.All'ellenismo si possono ricondurre alcuni personaggi come Plutarco, che ,secondo una formazione umanista, si ripropone l'importanzadelle arti liberali, cioè discipline del linguaggio e della scienza studiate da uomini liberi dando importanza alla retorica; o come Sesto Empirico,rappresentante dello scetticismo, che nega la possibilità di una conoscenza assoluta e ritenendo che solo l'esperienza diretta permetta l'apprendimento.
L'educazione in età ellenistica è la seguente:
prima formazione (0-7 anni) in famigliaistruzione primaria (7-12 anni) in cui si impara a leggere e scrivereistruzione secondaria (12-20 anni) con formazione umanistica e scientifica ed efebato, cioè addestramento militare soprattutto atleticoformazione superiore basata sulla retorica che non crea più politici, ma professionisti della parola, che resta legata alla filosofia, non più intesa come strumento per trasformare la società, ma di ricerca individuale.

Aristotele

ARISTOTELE

Aristotele privilegia l'analisi della realtà alla descrizione dell Stato ideale e al tema della giustizia preferisce quello della felicità.Le sue due opere più importanti sono l'etica Nicomachea e la Politica.Come Socrate anche Aristotele stabilisce uno stretto rapporto tra comportamento morale e felicità.L'educazione è per Aristotele essenzialmente educazione morale.Diversamente da Platone l'ideale supremo per Aristotele non è politico, ma l'amore disinteressato per il sapere. Per Aristotele ci sono due tipi di aretè, virtù:
virtù dianoetiche che cosistono nell'esercizio dell'intelligenzavirtù etiche che riguardano il controllo delle passioni da parte della ragione.La felicità si raggiunge quando le virtù sono espresse al più alto livello.Ciò richiede un'educazione adeguata e completa. Nell'educazione degli uomini concorrono tre fattori:

natura cioè predisposizione di corpo e spirito;costume (abitudini, tradizioni) dato sia dal tipo di comportamento familiare che pubblico;discorso cioè la vera e propria educazione, cioè gli insegnamenti ricevuti dai maestri.L'educazione deve essere identica per tutti e quindi non privata, ma statale e consiste in tre cicli di sette anni ciascuno:

0-7 famiglia,7-14 e 14-21 StatoL'educazione deve mirare alla perfetta formazione armonica dell'uomo:

formazione fisica senza l'accentuazione militaresca che Aristotele critica all'educazione spartanaformazione intellettuale che porta alla contemplazione della veritàformazione morale per la quale funzione catartica (purificatrice) ha l'arte.Aristotele fonda il Liceo dove si apprendono varie discipline e dove l'insegnamento è soprattutto orale sotto forma di dibattito dialettico tra maestro e discepoli. Tali discussioni si svolgono passeggiando sotto i portici del Peripato (colonnato) da cui il nome di peripatetici. Una delle sue principali materie è la logica che si occupa di molti argomenti, come l'analisi dei ragionamenti. Egli identifica due tipi di ragionamento: induttivo deduttivo.

ragionamento induttivo: passa dai casi particolari ad una conclusione generale. Le conclusioni non sono certe, ma solo provvisorie, a meno che non si possano verificare tutti i casi. Ad esempio se su un'isola si incontrano solo abitanti con gli occhi verdi si deduce che tutti gli abitanti abbiano gli occhi verdi, però l'esperienza di incontrarne altri con altri occhi può smentire la deduzione.

ragionamento deduttvo : dal principio generale si ricava il caso particolare. Il sillogismo Aristotelico a differenza dell'induzione, non aggiunge nuove conoscenze, ma si limita ad esplicitare informazioni contenute nel principio generale. Ad esempio sapendo che tutti gli uomini sono mortali si può affermare che essendo Socrate un uomo, Socrate è mortale.


Platone

PLATONE

Il più importante allievo di Socrate è stato Platone, la cui filosofia affronta molti temi, ma centrale è l'ideale digiustizia da realizzarsi sia nella vita individuale che sociale.Per cercare uno stato meglio governato dove realizzare la sua città ideale si reca a Siracusa,dove fonda l'Accademia, ma i suoi tentativi falliscono. Convinto che uno Stato possa essere giusto solo se guidato da persone giuste, elabora un progetto educativo per preparare il nuovo ceto politico.Per trasformare la realtà politica, occorre una rivoluzione culturale che fondi una nuova tavola di valori.Platone vuole rintracciare verità e valori immutabili da realizzare tra gli uomini.Questi concetti, che lui chiama idee, vengono collocati in un mondo ideale detto iperuranio.La conoscenza di queste idee è il punto terminale dell'educazione. L'educazione è un percorso di conoscenza in cui si selezionano i governanti e si formano i cittadini.Solo i più meritevoli diventano filosofi ed essi sono coloro che devono andare al governo o consigliare i governanti.Filosofia, educazione e politica anche per Platone, come per gli  antichi, sono strettamente connesse per realizzare la giustizia.Secondo Platone come un organismo funziona correttamente quando vi è equilibrio tra le parti che lo costituiscono, così la Stato è giusto se gli uomini lo mantengono in base alle proprie capacità. Vi sono tre tipi di cittadini:
i produttori come agricoltori,mercanti ed artigiani, che assicurano il benessere materiale della cittàcon la virtù della temperanza;i guerrieri che difendono con la virtù del coraggiola città;i reggitori, cioè i filosofi, che con la virtù della saggezza guidano lo Stato.Lo Stato di Platone è uno Stato aristocratico, dove i migliori (aristos) non sono i nobili per nascita, ma quelli per capacità (meritocrazia).
Il percorso educativo per i reggitori è molto lungo:
fino a 18 anni educazione con musica e ginnastica per avere un'armonia psico-fisica.18-20 anni per i maschi ci sono due anni di servizio militare20-30 anni si rafforzano, matematica, calcolo e geometria.30 anni si affronta la dialettica, cioè la filosofia come ricerca di verità e del bene35 anni i futuri governanti si dedicano allo studio della filosofia50 anni superato l'ultimo esame ci si può dedicare alla guida dello Stato.Sucessivamente Platone estende l'educazione a tutti i cittadini liberi
Per Platone la conoscenza è legata all'amore, la parola filosofia infatti vuol dire amore per la conoscenza. L'amore spinge a contemplare i corpi belli, dal corpo bello si passa all'idea di bellezza, e si compie così un salto verso il mondo delle idee e della vera conoscenza. 

  

Il mito che illustra bene il presupposto della filosofia di Platone è quello della caverna dove è chiara l'unione tra conoscenza, educazione e politica.Platone immagina che alcuni schiavi vivano incatenati dalla nascita in fondo ad una caverna buia (cha rappresanta la condizione dell'gnoranza che rende schiavi) e che possano vedere solo il fondo della caverna dove vedono solo le ombre prodotte da statuette che vengono mosse alle loro spalle ed illuminate da un fuoco. Per gli schiavi, che non vedono altro, le ombre sono l'unica realtà esistente.Un giorno però uno schiavo si libera ( rappresenta Socrate che intraprende il cammino verso la verità), vede le statuette e abituatosi alla luce anche la realtà che è fuori alla caverna.Lo shiavo, come Socrate, non vuole tenere per sè la verità e rientra nella caverna per informare gli altri, ma viene deriso da chi non crede e poi, sempre come Socrate, ucciso.

Socrate

SOCRATE

A differenza dei sofisti, Socrate non è maestro delle arti del discorso, egli dedica la sua vita alla filosofia, trasmettendo non un insegnamento tecnico, ma una morale agli allievi. Egli induce alla continua ricerca della verità, sostenendo di "sapere di non sapere" e perciò di dover continuare a cercare la verità. Egli pone la domanda cos'è..? cercando la risposta nel concetto, cioè nella definizione della cosa esaminata.Socrate induce chi dialoga con lui a fornire egli stesso una risposta alla domanda iniziale. Questo metodo si dice maieutica, che significa levatrice. Così come la levatrice aiuta le donne a partorire corpi, così Socrate aiuta le menti a partorire le idee.
Socrate si differenzia dai sofisti perchè:
a Socrate non interessa la retorica come arte di persuasione, ma piuttosto la dialettica come dialogo, cioè come pratica argomentativa guidata dalla ragione;mentre i sofisti vogliono insegnare uno strumento per ottenere il successo, Socrate si pone problemi morali di ricerca del bene e giustizia;Per Socrate la virtù non è insegnabile dall'esterno,ma deve essere appresa attraverso na ricerca interiore.Socrate è considerato perciò lo scopritore dell'anima come coscienza: l'uomo è la propria anima e l'anima è la sede dell'attività pensante e morale.I beni da ricercare sono quelli della conoscenza: così l'uomo ottiene libertà e felicità.Tutti gli uomini cercano il raggiungimento della felicità e per farlo devono fare il bene, che spesso non è conosciuto, se così fosse sarebbe inevitabile compiere il bene. Si parla perciò di ottimismo etico intellettualista perchè ci si affida alla ragione e alla conoscenza sottovalutando passioni ed abitudine.
Oltre che il primo dei grandi filosofi greci, Socrate è anche uno dei più grandi educatori: il dialogo socratico è tutt'oggi un punto di riferimento per la pedagogia e un significativo esempio di relazione educativa che concepisce l'allievo come soggetto attivo del processo formativo.


I Sofisti

I SOFISTI

I principali protagonisti della cultura greca del periodo diPericle sono i sofisti, Platone e Socrate.Il termine sofista (colui che usa il sapere) indica i primi insegnanti a pagamento degli aspiranti politici.Essi intendono insegnare l'aretè politica, cioè la tecnica con cui un uomo politico può sostenere in pubblico le proprie tesi sconfiggendo quelle avversarie.La nuova virtù è l'abilità dialettica e retorica, cioè l'arte del linguaggio.
Le tecniche insegnate dai sofisti sono due:
la dialettica  che consiste nel dialogo tra più interlocutori in cui ciascuno cerca di provare la validità delle sue posizioni;la retorica che consiste in lunghi discorsi con i quali persuadere un vasto uditorio.Per poter battere l'avversario, oltre alla retorica e alla dialettica, serve un vasto sapere.Si gettano così le basi della paideia greca, un insegnamento il cui obiettivo è la cultura generale. I sofisti non identificano la conoscenza con la verità, anzi ritengono che non esiste alcuna verità assoluta.
Per questo motivo i sofisti sono stati accusati discetticismo, perchè affermavano che non è possibile conoscere nulla con certezza e di nichilismo perchè affermavano che non esistono verità assolute.
Hanno però contribuito alla democratizzazione della politica e del sapere sostenendo l'importanza dell'istruzione della cultura.Hanno posto l'uomo e la città al centro della loro attenzione filosofica (finora ci si occupava solo di natura ed origine delle cose) e sono stati i primi insegnanti di professione che si sono dedicati alla formazione dell'uomo politico

Atene

ATENE E L'EDUCAZIONE DEL CITTADINO

Ad Atene, coerentemente alle istituzioni democratiche, prevale il principio della Dike, della giustizia. La polis non è fondata sulla forza, ma sulla legge.L'aretè coincide conuna vita condotta secondo giustizia, cioè è intesa come una virtù civica, una forma di rispetto e dedizione verso lo Stato e le leggi,considerati bene superiori da conservare con ogni sforzo. I cittadini maschi adulti partecipano alla vita politica e quindi oltre alla musica e all'educazione fisica come a Sparta si coltivano anche lalettura e la scrittura. A differenza di quanto avviene a Sparta, mentre i ragazzi vanno a scuola, le ragazze restano a casa. Il ciclo formativo ateniese si articola in tre fasi:
famiglia fino ai sette anni;scuola privata per i ragazzi fino ai 14 anni;corsi di studi superiori per altri 4 anni;scuola militare dai 18 ai 20 anni.La formazione culturale ateniese ha come obiettivo ilbuon cittadino.
Quindi se a Sparta prevale l'addestramento, ad Atene si impone l'educazione.

 

Sparta

SPARTA E L'EDUCAZIONE DEL SOLDATO

I due tipi di aretè visti nei poemi omerici, militare-eroica e intellettuale, sono alla base dei modelli pedagogici delle due città-stato, poleis, del mondo greco classico: Sparta e Atene. Sono due modelli politici differenti, la monarchia spartana e la democrazia ateniese, che elaborano due modelli diversi di educazione.

Sparta presenta un carattere militare ed ha una società divisa in tre classi:  

spartiati membri con diritti politici che si dedicano all'attività militare;perieci cioè uomini liberi, artigiani e commercianti privi di diritti politici;iloti cioè schiavi senza alcun diritto.In questa polis prevale l'deale dell'aretè eroica, dove il cittadino vive per la difesa della propria città e l'educazione ha lo scopo di formare bravi soldati.
A Sparta la formazione prevede tre fasi:
famiglia fino ai sette anni;scuole militari dai sette ai vent'anni;ingresso nell'età adulta a vent'anni.L'istruzione mira soprattutto all'irrobustimento del corpo e all'addestramento militare ed interessa anche le ragazze che devono temprare i loro corpi per poter partorire figli forti.L'educazione spartana attribuisce scarsa importanza alla cultura.


Educazione nel mondo Greco

L'EDUCAZIONE NEL MONDO GRECO

LA GRECIA ARCAICA

Le testimonianze più antiche di una forma di educazione in Grecia somo i miti.In particolare i due poemi omericiIliade ed Odissea sono narrazioni di personaggi eroici in cui compare il concetto di aretè, inteso come virtù, nel senso di abilità o capacità. Nell'Iliade compare il concetto di aretè guerriera dove gli eroi sono modelli educativi di virtù belliche; nell'Odissea l' aretè intellettuale in quanto Ulisse oltre a coraggio e forza possiede anche intelligenza ed astuzia.Il carattere pedagogico di questi poemi è quello di presentare esempi di virtù da seguire.



Accanto ad Omero va ricordato Esiodo con la TeogoniaLe opere e i giorni. Nella prima opera si parla dell'origine dell'universo elencando le generazioni degli dei corrispondenti ai tre periodi della storia del mondo; nell'altra si affrontano i due concetti fondamentali di lavoro e giustizia con consigli di morale ed economia.L'aretè descritta da Esiodo è quindi quella del mondo contadino greco.

lunedì 12 febbraio 2018

Taoismo e confucianesimo

TAOISMO: predica il ritorno ad un'esistenza naturale che rinnegando la cultura costruttrice ritrovi un'armonia con tutto il cosmo.Tali insegnamenti si trovano nel Libro del Tao.

 CONFUCIANESIMOL'insegnamento di Confucio sostiene la necessità di un'ampia formazione culturale che comprenda varie arti e stimoli la crescita morale, basata sull'esempio ricevuto e sulla responsabilità personale.Tale insegnamento è trasmesso in aforismi raccolti nei Dialoghi.

Sistema scolastico cinese

Sistema scolastico cinese

Il sistema educativo scolastico cinese è molto articolato.La sua funzione è preparare i funzionari politici.Accanto alle scuole per i nobili, esistono scuole per contadini. Il curriculum scolastico prevede sei arti fondamentali:tiro con l'arco, guida dei carri, equitazione,studio dei rituali scrittura e calcolo. Il rapporto maestro-allievo diventa importante nelle scuole filosofiche

Educazione nell'estremo Oriente

Educazione in India

Due aspetti fondamentali della società indiana sono la divisione in caste e la forte influenza della religione. La suddivisione in caste prevede la presenza di classi sociali rigidamente distinte e chiuse, mentre la religione influenza tutta la vita sociale e culturale del popolo. Esistono due religioni: l'induismo ed il buddismo.

Induismo:è la religione più antica e si basa sul concetto della reincarnazione, cioè sulla convinzione che dopo la morte del corpo l'anima si reincarna in un altro essere vivente in un ciclo senza fine. L'insegnamento prevede la lettura dei testi sacri, i Veda, il metodo di apprendimento mnemoico e il ragionamento basato sul dialogo serrato tra maestri ed allievi. L'intero percorso educativo è seguito solo dai bramini che appartengono alla casta più alta.

 

Buddismo:segue l'insegnamento del Buddha che indica un percorso di purificazione con cui l'individuo si eleva dai bisogni materiali per approdare al nirvana, una condizione di assenza di desideri e dolori.L'anima si libera dal ciclo delle reincarnazioni e si eleva al Tutto, insieme indifferenziato della natura. L'educazione buddihista è aperta a tutti, indipendentemente dalla casta. Resta però centrale il rapporto allievo-maesrto e la finalità religiosa.

SOCIETÀ EBRAICA

Società ebraica

Nel corso dei secoli si consolida presso gli ebrei una stretto legame tra insegnamento, cultura e comunità. Inizialmente l'istruzione riguarda solo i futuri sacerdoti, poi nascono però scuole pubbliche ed una forma di istruzione elementare diffusa in tutte le comunità. Il ruolo dei maestri è fondamentale, devono esporre con chiarezza e capire la psicologia degli allievi.Alla formazione dei maestri, rabbini, presiede l'accademia rabbinica, dove si commenta la Torah, i primi cinque libri della Bibbia da cui si traggono le norme di vita.

Oltre ai sacerdoti che predicano in sinagoga, ci sono atre due figure culturali:

gli scribi e i sapienti attenti alla trasmissione culturale a meno alla predicazione e che mantiene uno stretto rapporto più con l'etica che con la politica e i profeti, che parlando al posto di Dio, sno educatori del popolo. Tutta la società ebraica si concepisce come comunità educatrice.

Antico Egitto

Antico Egitto

Anche nella civiltà egiziana è presente lo stretto legame tra cultura, educazione, religione e potere politico.La scrittura è vista come l'invenzione dekìl dio Thot, lo scriba degli dei.I principi che regolano educazione e vita degi Egizi si basano sul fatto che il destino è in mano agli dei ai quali è inutile opporsi e così anche le eggi vanno rispettate.Da ciò derivano i valori diobbedienza,ascolto e controllo della volontà. L'istruzione primaria è impartita nelle Case del Libro, situate nei templi dove si apprende la scrittura dei geroglifici.Dopo questa istruzione solo i figli di famiglie agiate possono proseguire gli studi nella scuola realedove si impara la scrittura ieratica. Nella scuola primaria si scrive su tavolette di terracotta nella reale su rotoli di papiro.


 

Educazione tra Mesopotamia ed Egitto

L'EDUCAZIONE TRA MESOPOTAMIA ED EGITTO

Civiltà sumerobabilonese

Inizialmente, nella società sumerobabilonese, l'istruzione viene impartita nei templi e ha scopi religiosi e politici. C'è quindi stretto legame tra potere politico,relgione, istruzione e cultura. Le prime scuole nascono per la necessità di insegnare a leggere e scrivere e trasmettere le conoscenze dei sacerdoti. Poi nasce la figura dello scriba che viene formato in locali separati dal tempio in scuole dete case delle tavolette.

L'educazione si sdoppia in due percorsi: unasuperiore religiosa per i sacerdoti ed una tecnica per gli scribi.La carriera scolastica prevede dopo un'istruzione primaria, un livello superiore nellaCasa della sapienza.

lunedì 5 febbraio 2018

Principali teorie


  La teoria psicoanalitica

La psicoanalisi è una corrente scientifica fondata da Sigmund Freud all' inizio del Novecento, secondo la quale molti comportamenti sono originati da dinamiche inconsce.Secondo la psicoanalisi la classe è un campo di incontro/scontro di forze inconsce sia degli allievi che dei docenti che emergono con sintomi tipo collera ecc. che vanno interpretati. Ci si interessa del vissuto interiore dell' allievo. La psicoanalisi aiuta a chiarire ad es. i fenomeni di transfert, cioè la proiezione sull' insegnante del rapporto con i genitori; o i fenomeni di proiezione, cioè la proiezione esterna di ciò che si avverte come pericoloso. Si indaga inoltre l' immagine di se, cioè la considerazione che ogni ragazzo ha di se stesso. Anche il docente viene spinto ad analizzare la propria infanzia.

 La teoria umanista Lapsicologia umanista è un orientamento inaugurato da Maslow che, in dissenso della psicoanalisi riconduce le motivazioni dell' azione ad una serie di bisogni come la creatività, l' esplorazione ecc.
La psicologia umanista prende in esame il comportamento del docente e i suoi effetti sull' alunno.
Un insegnamento per essere efficace e significativo deve spostare il suo interesse dai contenuti all' alunno Secondo questa teoria l' insegnante deve essere un "facilitatore", che insegna ad imparare, cioè ad acquisire il metodo per un nuovo apprendimento. L' insegnante, quindi, deve porsi dal punto di vista dell' allievo (empatia) astenendosi da giudizi negativi (considerazione positiva incondizionata) per portare l' alunno a conoscere se stesso (congruenza). 

La teoria sistemica

La psicologia sistemica sostiene che tutto è comunicazione
anche il silenzio, e il sistema della comunicazione è 
regolato da leggi secondo le quali il mutamento di una  
parte genera il mutamento del tutto. Secondo Watzlawick  
per spiegare un singolo fenomeno occorre prendere in  
considerazione tutto il suo contesto.Questa teoria si concentra sul ruolo dell' educatore che nell' ambito della classe deve riorganizzare una situazione di equilibrio qualora ci sia un turbamento, individuando le persone chiave che permettono il mutamento collettivo e mantenendo sotto controllo l' ansia che si diffonde in occasione dei cambiamenti, stimolando anche l' attenzione per non incorrere in una bassa motivazione. Quindi ogni volta che si risolve un problema si crea una nuova stabilità dinamica.

domenica 4 febbraio 2018

Apprendimento e autovalutazione

L'apprendimento è influenzato anche dalla consapevolezza del modo in cui conosciamo e dei risultati dei nostri sforzi. La metacognizione è l'attività con la quale la mente riflette su se stessa una consapevolezza che potrebbe portare a un miglioramento delle prestazioni. L'applicazione delle tecniche metacognitive riguarda in particolare l'attenzione, la memoria, la lettura e la scrittura. L'autovalutazione è la capacità di valutare se stessi, che riguarda le abilità personali che fanno riferimento alle intelligenze individuate da Gardner:
1)uso corretto del linguaggio verbale e non verbale
2)capacità di lavorare in gruppo
3)agilità motoria e sportiva
4)talento muscale
5)abilità manuali e pratiche
6)abilità nel calcolo e nella scrittura
7)rapidità nell'esecuzione dei compiti

L'autovalutazione riguarda però anche altri aspetti, ed è perciò definita trasversale:
1)organizzazione del tempo, fondamentale nella programmazione delle attività
-esplorazione di aspetti nuovi della realtà, connessa all'apertura mentale e al piacere di conoscere
2)perseveranza nel lavoro e nell'assolvimento di un impegno preso
3)disponibilità a confrontarsi con gli altri, partecipando alla costruzione di una conoscenza sociale

Comportamentismo e cognitivismo

L'apprendimento è molto influenzato dall'ambiente, cioè la situazione in cui gli studenti imparano. La pedagogia si divide in due impostazioni contrastanti:

La
pedagogia dell'insegnamento o comportamentismo:centrata sul docente, sulla ricerca di strategie didattiche più efficaci, privilegia la trasmissione del sapere da parte del docente.

La pedagogia dell'apprendimento o cognitivismo:concentrata sull'allievo per rafforzarne le potenzialità cognitive, privilegia la costruzione della conoscenza da parte dell'allievo. 

Skinner e Bloom sono sostenitori del comportamentismo. Skinner ha costruito le teachering-machine, delle macchine per insegnare, mentre Bloom ha ideato le tassonomie, griglie per guidare la valutazione. Secondo il comportamentismo l'organizzazione didattica è più importante delle disposizioni personali. 

Bruner e Ausubel sono sostenitori del cognitivismo. Essi sostengono che l'allievo deve seguire il metodo intuitivo-induttivo, partendo dall'esperienza e dagli oggetti per arrivare ai concetti. L'insegnante deve porre gli allievi in situazioni stimolanti perché apprendano autonomamente.