lunedì 28 maggio 2018

L'educazione nell'alto medioevo

Il monachesimo occidentale

Dopo l'Editto di Costantino  che ha concesso a tutti i cittadini, qundi anche ai cristiani, di onorare le proprie divinità, e l'Editto di Tessalonica che ha proclamato il cristianesimo religione di Stato, la Chiesa assume un ruolo fondamentale nell'educazione dei giovani. Tra le le forme di valore pedagogico più profondo vi è il monachesimo.Inizialmente si tratta dell'esperienza di vita di eremiti, che si allontanano dalla vita mondana per vivere in solitudine una vita ascetica. Il fenomeno poi si organizza in comunità con regole di vita. In occidente il fenomeno si diffonde grazie  a Benedetto  da Norcia che fonda il monastero di Montecassino. Egli elabora una regola secondo la quale la vita del monaco deve essere caratterizzata dall'impegno quotidiano e dal lavoro manuale. Questo per sottrarre i monaci all'ozio che può essere fonte dei vizi. La vita del monastero si svolge in comunità dove ciascuno svolge una sua attività. Allavoro manuale i monaci alternano la preghiera (ora et labora) ed lavoro intellettuale che consiste nel copiare e revisionare testi sacri e classici sottratti alle devastazioni barbariche. In tal modo essi contribuiscono alla salvaguardia del patrimonio culturale dell'occidente, che altrimenti sarebbe andato perso. Nel monastero ci sono oltre ai monaci, anche i fratelli laici, che non hanno ricevuto gli ordini sacri, e gli oblati, cioè giovani che si preparano ad accoglieri i voti.Oltre alla regola viene attribuita a Benedetto anche la Regula magistri, in cui vengono chiariti principi pedagogici fondamentali per la formazione dei giovani che si accingono a frequentare la scuola monastica. Benedetto avverte i monaci  di essere attenti a ad insegnare oculata disciplina, ma anche moderazione, puntando più sulle ricompense che sulle punizioni.

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